FG - Studio Odontoiatrico | Come portare i bambini dal dentista
26
post-template-default,single,single-post,postid-26,single-format-standard,cookies-not-set,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive
 

Come portare i bambini dal dentista

Come portare i bambini dal dentista

Nel corso della mia attività ultraventennale ho imparato ad osservare i pazienti dal loro ingresso alla loro uscita dallo studio. Questo è tanto più importante quanto più sono giovani i pazienti.

I bambini già ospedalizzati o già entrati a contatto col dentista sono spesso i più difficili. Tutto si chiarisce nel primo colloquio alla presenza di un genitore: lo sguardo, la posizione, la tensione muscolare attirano la mia attenzione e mi permettono di farmi anche una idea del ruolo giocato dal genitore e quando questo diventa un fattore di ostacolo alla cura del loro figlio. Perché a volte noi genitori, per i nostri figli, siamo questo: un ostacolo, magari inconsapevole ma pur sempre un ostacolo.

Per questo seguo la regola di allontanare dall’area di lavoro i genitori dopo il primo colloquio.

Mandandoli ad aspettare in sala di attesa  il bambino si trova all’improvviso in terreni inesplorati ed è costretto ad ascoltare chi si sta dedicando alle sue cure. È allora che si gioca il fattore fiducia con il medico. La promessa di sincerità da parte mia (non inganno mai un bambino: lo freghi una volta e poi non ti perdona mai più!) in cambio di una identica sincerità da parte sua (io so perfettamente quanto sto per chiedergli di sopportare e quando) 99 volte su 100 permette di stabilire un rapporto fiduciario intenso col giovanissimo adulto.

Ho preso anche l’abitudine di non forzare mai un giovane paziente: il bambino si mette a piangere? Lo allontano subito, tornerà se e quando si sentirà in grado di affrontare le cure con me o con un altro dentista. L’importante è che nessuno torni a casa traumatizzato eccetto, talvolta, il genitore  pronto a tutto ma non al rinvio della cura.

La maggior parte dei bambini riesce ad accettare cure anche fastidiose senza drammi e spesso anche senza una anestesia se si tratta di piccole cose. Questo accade nelle prime sedute, quando non bisogna forzare la mano con aghi che suscitano sempre agitazione in chiunque: una piccola carie, un po’ di lavoro con il trapano e la prossima volta non sarà un problema fare una cura più grande  anche con un po’ di anestesia. Niente gas, niente genitori che tengono fermo il bambino…

Tranquillità, per lui, il mio paziente, e per me…

Volete sapere una cosa? QUASI sempre sono pazienti molto migliori degli adulti!