
07 Gen Paradontite: come si effettua la diagnosi?
Paradontite: come si effettua la diagnosi?
La parodontite (o malattia parodontale) è un’infezione batterica dei tessuti, gengive, legamento parodontale e osso alveolare che circondano e sostengono i denti, chiamati collettivamente parodonto.
Si tratta del secondo e più grave stadio del disturbo gengivale, scopriamo insieme come si effettua la diagnosi.
La parodontite si diagnostica mediante il sondaggio parodontale, esame semplice e poco invasivo che serve a verifare e misurare la perdita di attacco attorno ai denti.
Per fare un’accurata diagnosi parodontale i passaggi fondamentali sono:
Raccolta dei dati anamnestici del paziente:
Età, razza, sesso, predisposizioni familiari ed eventuali esposizioni come il fumo e le terapie farmacologiche che influiscono sullo stato di salute del parodonto.
Esame obiettivo:
L’esame comprende l’osservazione ed ispezione degli elementi dentari, dei tessuti gengivali e delle mucosi periodontali. È importante valutare l’igiene orale del paziente ed effettuare il sondaggio parodontale con compilazione della cartella e valutazione della mobilità degli elementi dentari.
Esami radiologici
Il dentista valuterà, in base all’esame obiettivo se procedere o meno con radiografie endorali, che per la diagnosi parodontale sono molto precise rispetto all’ortopantomografia (o radiografia panoramica).
Esami di laboratorio:
Si tratta di esami microbiologici per valutare la composizione della flora batterica, in base alla gravità si procede anche con esami ematologici e test genetici. Dal momento che non sono sempre necessari, sarà l’odontoiatra, in base ad una visita clinica e alle condizioni del singolo paziente, a giudicare la loro reale utilità.